Can't blush have no liquids

Laura Piatti

3/4/20254 min read

Friendship's Death è un'opera sorprendentemente toccante, dalla forma semplice, immediata e necessaria, immensa nel commentare l'esperienza umana. Sebbene si tratti di un dialogo surreale, le interpretazioni di Bill Paterson e Tilda Swinton sono poeticamente strutturate da regalare una meraviglia tale da affascinare ancora oggi.

Berlino. Tilda Swinton vince l’orso onorario alla carriera alle 75esima edizione della Berlinale. Le chiedono che film vorrebbe che fosse proiettato in suo onore, e la sua risposta è decisa.

Friendship’s Death, 1987, 16 mm a colori, 78 minuti. Unico film diretto interamente da Peter Wollen.

Sul palco dello Zoo Palast di Berlino compare davanti sul palco una magnifica Tilda Swinton. La sua emozione è palpabile, si vede da come si inchina agli applausi, come se fosse la prima volta: la sua voce trema.

È stato così naturale scegliere questo film - dice tra gli applausi ininterrotti della sala. I miei film sono come i miei bambini, non puoi averne uno preferito, li amo tutti allo stesso modo, ma questo era stato dimenticato. Non so bene perché. Ma dopo il restauro, questo Festival mi sembrava l’occasione per mostrarlo al mondo.È come un uccellino che viene liberato dalla gabbia - ha esclamato commossa.

Il film è una poesia intima e profonda. La sceneggiatura di Wollen è un tripudio di ossessioni e entusiasmi, tipici dei suoi scritti, e vanta lo stesso umorismo brillante.

Tilda Swinton interpreta un'aliena chiamata Friendship inviata dalla galassia Procyon per entrare in contatto con l'élite intellettuale e politica della Terra. Ma è atterrata in una zona di guerra e ha perso i contatti con casa. La zona di guerra è Amman, in Giordania, durante il cosiddetto "Settembre nero" del 1970, quando il governo intensifica la repressione sui militanti palestinesi. Anche se la storia è ambientata in un periodo di guerra, il regista ha la capacità di raccontare riflessioni universali, al di là degli eventi. Amicizia, fiducia, amore, morte. Ogni giorno sulla terra ha significato, perché ogni giorno è un giorno di morte.


Tra i due nasce un dialogo intimo, capace di portare alla luce problematiche universali, in cui i due attori si fanno maschera di modi di vivere opposti ma complementari. Il pragmatismo di Sullivan, il suo umanesimo programmato in contrasto con le sue dichiarazioni sbruffone sulla statistica, creano un contrappunto che arricchisce lo sviluppo del film. Mentre guarda l'Arsenal giocare contro il Tottenham Hotspur in televisione, Sullivan esprime meraviglia per il fascino della telecamera sul pallone, l'aspetto meno interessante della partita per lei, che preferisce guardare i giocatori.


Tilda Swinton conosce Wollen dopo la laurea, e inizia a lavorare a Friendship's Death dopo essere apparsa in un solo altro lungometraggio, Caravaggio (1986) di Derek Jarman, in cui interpretava una musa che cade sotto l'incantesimo fatale del pittore protagonista. La regia di Wollen è meno interessata allo splendore punk di Jarman: mentre Friendship guarda Amman dal balcone dell'hotel, allo spettatore viene mostrato solo l’interno della stanza. In effetti, l'interiorità è la preoccupazione principale del film: come può una persona nuova alla vita sulla Terra comprendere il colonialismo e come dovrebbero resistere coloro che sono soggetti alle sue depredazioni? Friendship è un personaggio complesso e sfaccettato, un terreno di prova dove si scontrano e si ricombinano le relazioni di alterità e solidarietà.

Wollen era un vero paladino della politica del cinema, e questo lo ha portato a infondere la sua arte con testimonianze di antimilitarismo e controllo dei lavoratori. Friendship rappresenta la consapevolezza, pura e integra. È interessante notare che il regista aveva scritto il personaggio come maschio nel racconto originale del 1976, da cui è nato il film. Lo scambio di genere è assolutamente significativo, perché evoca il coraggio straordinario delle donne palestinesi, che lavorano nei comitati sindacali, guidano le proteste nelle città e combattono nei fronti popolari.

Il personaggio creato da Wollen è a dir poco affascinante. Decisa, curiosa, quasi umana, perché non lo è e non lo vuole essere. La maestria del regista si mostra nella creazione di un personaggio diverso dai precedenti e dalle aspettative del pubblico. Friendship è affascinata dagli umani, dei loro comportamenti e delle loro relazioni, ma allo stesso tempo è perfettamente consapevole di essere un computer. Impara. Ascolta. Vive. Ha opinioni. Ma è sempre una macchina che deve svolgere il suo lavoro: portare la pace e impedire l'estinzione della specie umana.

Con il tempo, Friendship arriva a rifiutare le logiche ordinatrici di un capitalismo imperiale che richiede l'asservimento di un altro, e così facendo, si radicalizza. Scopre il mondo attraverso le sue ingiustizie. Capisce che il miglior luogo per svolgere il suo lavoro è in Giordania e non negli Stati Uniti. Si identifica con la causa palestinese, del resto anche loro, come lei, non hanno più un posto da chiamare casa.


Friendship annuncia in una sorprendente conversazione finale che rimarrà in Giordania. È un momento di grande intensità, dove l'ironia si mescola al dramma:

attraverso una voce fuori campo, scopriamo che sarà martirizzata durante il servizio militare per la causa palestinese. Parlando per la prima volta in arabo, Friendship dice con convinzione: Quando sarò ucciso, nelle mie tasche troverete biglietti di viaggio per la pace, per i campi e la pioggia, per la coscienza della gente. Non sprecare i biglietti, assassino … Ti prego di viaggiare.