Il Brixia Film Fest
Quest’estate, il team di Quarta Parete ha presenziato, in quanto ospiti e mediatori culturali, a Brescia in occasione della quarta edizione del Brixia Film Fest che si è tenuta dal 22 al 26 agosto 2024.
Durante i giorni della kermesse, il gruppo presente ha avuto l’occasione di poter collaborare con il festival in medias res, tenendo alcuni dibattiti post proiezioni, – come ad esempio quello che si è tenuto dopo la proiezione di “La Chimera”, il lungometraggio scritto e diretto dalla regista italiana Alice Rohrwacher.
La nostra squadra ha inoltre avuto la possibilità di visionare i film e i corti in concorso, oltre a presenziare a talk con registi e scrittori che hanno reso le giornate ancora più interessanti.
Vi introdurrò quindi brevemente i cortometraggi appartenenti al Short Film Contest che sono stati proiettati ogni sera del Festival, invitandovi calorosamente a darci un occhiata! Non fatevi scappare questi piccoli gioielli.
“A summer end poem” di Lam Can-Zhao è un cortometraggio di 15 minuti ambientato nella campagna cinese, situata vicino alla città di Chaozhou.
Il protagonista, un ragazzino undicenne (Cai Jingbo), passa l’estate in campagna insieme al nonno, e con l’avvicinarsi del rientro a scuola decidere di spendere i suoi risparmi andando in città per poter avere una nuova acconciatura per il ballo di inizio anno.
Il prodotto mediale è girato in nove noni, si percepisce a pieno l’idea del contrasto tra città e campagna, sia nella percezione del valore del denaro, il protagonista compie dei sacrifici per poter ottenere dei risparmi e quindi attribuisce un valore molto alto, l’aspettativa del risultato del taglio proprio per questo è molto alta, in realtà poi rimarrà deluso.
Il contrasto viene rappresentato anche dall’uso dei colori, più caldi per la ruralità e più freddi per la modernità, scelta stilistica riscontrabile in uno dei più grandi registi orientali, il giapponese Tsukamoto Shin’ya, che del colore fece il suo marchio di fabbrica, rappresentando la materia organica con toni caldi e quella inorganica con tonalità fredde.
Infine un altro contrasto è percepibile nel momento in cui il ragazzo si immagina al ballo, si assiste ad un glitch di inquadratura con il passaggio repentino da 9:9 a 16:9 con distorsioni di colori e bianco e nero che velocizzano il ritmo del racconto.
Il cortometraggio è risultato vincitore del concorso organizzato da Brixia Film Fest, oltre ad essere stato premiato in più festival, tra cui la Berlinale.
La parte che mi è piaciuta maggiormente è stato il richiamo al formato Super 8 e alle tecniche del maestro Shin’ya.
“La Cascada” di Pablo Delgado è un corto messicano di 22 minuti dove al protagonista (Daniel Haddad) viene diagnosticata una patologia incurabile: egli ha il condotto lacrimale invertito, quando piange non se ne rende conto e le sue lacrime si riversano come una cascata all’interno del suo corpo causando un doloroso rigonfiamento agli arti inferiori.
Il dottore sostiene che non ci sia cura se non quella di fare a meno di piangere.
Nel cortometraggio si sussegue la routine monotona e costante dell’uomo, che però si sforzerà al fine di porre fine alla sua agonia.
Oltre ad essere stato selezionato dal Brixia Film Fest, è stato proiettato in numerosi festival internazionali tra cui: Moscow International Film Festival, Guadalajora International Film Festival, Guanajuato International Film Festival e Palm Spings International ShortFest.
Più che la storia in sè, a mio parere, merita la tecnica immersiva che tiene lo spettatore incollato alla vicenda tramite il sapiente uso delle inquadrature e dei primi piani.
“By Fire” di Marta Malecka è un corto inglese di 12 minuti in bianco e nero.
la protagonista, Anya, fa parte di una compagnia teatrale moralmente corrotta, a differenza dei colleghi, rappresenta la parte ingenua e incorrotta, si troverà ad interpretare la parte di Medea sostituendo la diva Maria improvvisamente scomparsa.
Il cortometraggio, un mix di drama e thriller è stato selezionato dalla giuria del Brixia Film Fest e ha ricevuto la menzione d’onore nella categoria Student.
“The Slayer” di Federico Veneri è un cortometraggio di 10 minuti realizzato con tecnica mista, un’unione tra stop motion, grafica ed effetti digitali, tra le influenze vi sono quelle pop con il linguaggio e la scrittura tipica dei fumetti e della pop art e la musica breakbeat, altra influenza proviene del mondo orientale con la scelta di rappresentare il protagonista con le sembianze di un guerriero Samurai e con schemi descrittivi tipici dei manga.
Il protagonista, un guerriero, si trova in una vasta distesa dove ogni giorno deve affrontare dei nemici, il finale, che si chiude con uno scontro tipico dei film western, è inaspettato.
Il corto è stato decretato vincitore per la categoria Student.
Ho apprezzato molto la scelta di unire più medium e di utilizzare la musica come contrasto.
In quattro giorni ci siamo immersi nel cinema, abbracciati dalla bellissima atmosfera che Brescia ha da offrirci, e non possiamo che ringraziare l’intero team del BRIFF per averci invitati.